Nicola Bolla: The Theatre

  • Quando: Da sabato 22 giugno 2024 fino a domenica 3 novembre 2024

  • Dove: Castello di Govone, Piazza Roma n.1 - Govone (CN) (mappa)

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L’artista contemporaneo Nicola Bolla al Castello Reale di Govone dal 22 Giugno al 3 Novembre 2024

Dopo le mostre Punto Zero con le opere di Luisa Valentini e Pas de Deux - Ironia del Reale con le opere di Titti Garelli e Plinio Martelli, continua la collaborazione di Ponte per l'Arte con il Castello Reale di Govone con la mostra del Solstizio d'Estate 2024. Nicola Bolla propone una mostra dal titolo "The Theatre" con numerose opere storiche accompagnate da installazioni site specific concepite per le sale del Castello.

La mostra è stata inaugurata il 22 giugno, a cura di Graziano Menolascina in collaborazione con Ponte per l’Arte e la commissione Govone Arte dell’Associazione Govone Residenza Sabauda.

La Mostra

Con sensata efficacia Nicola Bolla si propone nelle meravigliose sale del Castello Reale di Govone con una mostra personale dal titolo “The Theatre” a cura di Graziano Menolascina. Un percorso che ha come protagonista assoluta una numerosa serie di opere storiche accompagnate da molteplici installazioni site-specific concepite per le sale. Nicola Bolla non hai mai fatto parte di un movimento, né di una scuola, né ha mai aderito ad un particolare credo artistico, parliamo di un lavoro puramente avanguardista che fa riferimento alla grande storia dell’arte universale partendo proprio dal simbolismo, dal surrealismo sino all’arte pop. Un’avanguardia che non ha in comune né linguaggio, né poetica, né ideologia. E’ piuttosto, in un certo senso, una situazione psicologica, i cui caratteri possono trovarsi nell’ atteggiamento di ribellione e di negoziazione  verso ciò che è comunemente accettato, nella tendenza a guidare verso un poco definito futuro, ma anche in quel sentimento di futilità e di solitudine che siamo soliti chiamare alienazione.

Oltre a questo atteggiamento psicologico, l’interpretazione avanguardista di Nicola Bolla condivide la connessione, almeno tentata o prevista, di produzione e di teoria. Poiché spesso la teoria precede addirittura la pratica, un altro tratto caratteristico che delinea tutto il lavoro di Bolla è lo sperimentalismo, intendendosi questo termine sia dal punto di vista  linguistico sperimentazione  del soggetto produttore, per vedere a quali risultati portano determinate combinazioni, sia da quello pedagogico per controllare le reazioni e il gusto del fruitore. In questo caso sperimentare per Bolla può significare ricerca di leggi assolute per la creazione dell’opera che non non abbia i caratteri della contingenza e della possibilità, ma quelli della necessità. 

Ma può significare anche il tentativo di elaborare continuamente nuovi temi e nuovi problemi, e in questo senso il concetto di sperimentalismo si connette al rifiuto della tradizione. O meglio, come accadeva nel Romanticismo l’assoluto rifiuto della tradizione classica per cercarne una diversa negli obliati valori del Medioevo, così l’avanguardia rifiuta la tradizione europea per esplorare i valori dei popoli primitivi o delle civiltà asiatiche.

La mostra The Theater spazia in un naturalismo letterario e teatrale creando uno spettacolo itinerante che intende osservare attraverso le opere  la realtà umana e sociale nella sua quotidianità, un percorso sensoriale prima ancora che conoscitivo, dal quale il visitatore viene risucchiato come in un mondo altro, non più solo spettatore ma attore vivo dell’opera.

L’Artista

Nicola Bolla nasce a Saluzzo nel 1963, figlio di un noto e versatile pittore che lo introduce al mondo dell’arte antica e moderna e di una madre creativa con esperienze da scenografa e pittrice. Subito affascinato dal mondo del collezionismo e dalle Wunderkammer ha sempre raccolto oggetti antichi e curiosi e la sua opera è sempre stata ispirata da una ricostruzione parallela della realtà attraverso gli strumenti della pittura, della scultura e delle installazioni.

Dopo alcune importanti personali in gallerie private a Milano e New York fra il 2000 ed il 2007, anno della mostra da Sperone Westwater a cura di Luca Beatrice, nel 2008 espone alla Goss Foundation di Dallas. L’universo onirico e parallelo alla realtà dell’artista era già approdato alla Biennale Veneziana del 1995 per tornarvi nell’edizione del 2009 (Padiglione Italia).

Recentemente invece ha esposto al MART di Rovereto le sue installazioni e sculture di grande formato realizzate con carte da gioco, mentre altre opere basate sull’uso sistematico di cristalli Swarovski e di carte da gioco sono attualmente a Palazzo Reale di Torino nella collettiva “ANIMALIA. Animali a corte”, ed alla Reggia di Venaria nell’ambito della mostra “PLAY”. Dalle piazze alle corti” sono presenti nuove opere realizzate con carte da gioco salisburghesi e da ramino.

La sua poetica affascinante ed indipendente ha condotto l’autore all’affermazione in Italia ed in Europa, nonché all’apprezzamento a livello globale negli ultimi 10 anni, con la partecipazione ad esposizioni personali e collettive negli USA ed in Cina. Sue opere figurano in importanti collezioni istituzionali e private.

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